Archivi

Guida escursionistica Laghi Val di Tovo , Rio Freddo e Tonezza

val-di-laghi

Prosegue questa magnifica collana di pubblicazione di Liverio Carollo , definite guide , ma scusate se mi ripeto un altro libro  scritto con il cuore , cambia la valle ci spostiamo su Laghi , Val Rio Freddo e la Val di Tovo fino all’altipiano di Tonezza , un’altro libro che narra la storia , gli itinerari le contrade  fatto con semplicità , rispetto nel descrivere queste valli uniche e di fantastica bellezza . Parlarne serve poco , bisogna andarci , visitare , osservare , avere quella curiosità nell’approfondire quello che sono questi luoghi quasi incontaminati . Magari per qualcuno può essere di scarso interesse , ma io ne sono innamorato come lo sono della Val Posina e questo libro di Liverio Carollo e molto di più di una guida  . Provare per credere un percorso di emozioni .

Guida escursionistica della Val Posina

val-posina

 

Definire questo libro come una guida e qualcosa di superficiale , questo libro e stato scritto con il cuore , su quelle fantastica valle di Posina , un luogo fatto di semplicità , rispetto e fantastica bellezza . Parlarne serve poco , bisogna andarci , visitare , osservare , avere quella curiosità nell’approfondire quello che e stata , quello che è , e quello che sarà la Val Posina . Magari per qualcuno può essere di scarso interesse , ma io ne sono innamorato e questo libro guida di Liverio Carollo e la sua storia e molto di più . Provare per credere un percorso di emozioni .

La lettera svelata

la_lettera_svelata_di_giglio_pianezzola

La lettera svelata è un libro molto bello , non difficile da leggere , ma che presenta la guerra sotto il fattore umano di chi in prima linea ne perisce , ma anche di chi a casa aspetta che il soldato ritorni . La vicenda narra la storia di una lettera spedita ai propri genitori del Sottotenente Adolfo Ferrero del battaglione Val Dora , medaglia d’argento alla memoria , un ragazzo che ferito su una delle più cruente battaglie della guerra 1915-1918 sul Monte Sacro degli alpini , il monte Ortigara , che poi morì e fu sepolto nel monte Campanella , per poi essere riesumato e sepolto nell’Ossario Leiten di Asiago . Una storia che vide dopo circa 20 anni trovare il corpo del suo attendente con un’altra lettera molto simile alla prima . Leggetelo e poi con umiltà e dedizione salite in questi luoghi di grande sofferenza , mettendovi nei panno di quei giovani che li hanno perso la vita . La lettera e conservata al museo del Sacrario del Leiten

Cari genitori
Scrivo questo foglio nella speranza che non vi sia bisogno di farvelo pervenire.
Non ne posso fare a meno: il pericolo è grave, imminente. Avrei un rimorso se non dedicassi a voi questi istanti di libertà, per darvi un ultimo saluto. Voi sapete che io odio la retorica, …no, no, non è retorica quello che stò facendo. Sento in me la vita che reclama la sua parte di sole, sento le mie ore contate, presagisco una morte gloriosa, ma orrenda… Fra cinque ore qui sarà l’inferno. Tremerà la terra, s’oscurerà il cielo, una densa caligine coprirà ogni cosa, e rombi, e tuoni e boati risuoneranno fra questi monti, cupi come le esplosioni che in quest’istante medesimo odo in lontananza. Il cielo si è fatto nuvoloso: piove… Vorrei dirvi tante cose…tante…ma voi ve l’immaginate. Vi amo. Vi amo tutti tutti.
Darei un tesoro per potervi rivedere, …ma non posso… Il mio cieco destino non vuole.
Penso, in queste ultime ore di calma apparente, a te Papà, a te Mamma, che occupate il primo posto nel mio cuore, a te Beppe, fanciullo innocente, a te o Adelina.. addio.. che debbo dire?
Mi manca la parola, un cozzare di idee, una ridda di lieti, tristi fantasie, un presentimento atroce mi tolgono l’espressione… No, no, non è paura. Io non ho paura! Mi sento ora commosso pensando a voi, a quanto lasciò, ma so dimostrarmi dinanzi, ai miei soldati, calmo e sorridente. Del resto anche essi hanno un morale elevatissimo.
Quando riceverete questo scritto fattovi recapitare da un’anima buona, non piangete e siate forti, come avrò saputo esserlo io. Un figlio morto per la Patria non è mai morto.
Il mio nome resti scolpito indelebilmente nell’animo dei miei fratelli, il mio abito militare, e la mia fidata pistola (se vi verrà recapitata) gelosamente conservati stiano a testimonianza della mia fine gloriosa. E se per ventura mi sarò guadagnata una medaglia, resti quella a Giuseppe…
O genitori, parlate, frà qualche anno, quando saranno in grado di capirvi, ai miei fratelli, di me, morto a vent’anni per la Patria. Parlate loro di me, sforzatevi a risvegliare in loro ricordo di me… M’è doloroso il pensiero di venire dimenticato da essi… Fra dieci, venti anni forse non sapranno nemmeno più di avermi avuto fratello…
A voi poi mi rivolgo. Perdono, vi chiedo, se v’ò fatto soffrire, se v’ò dati dispiaceri. Credetelo, non fu per malizia, se la mia inesperta giovinezza vi à fatti sopportare degli affanni, vi prego volermene perdonare.
Spoglio di questa vita terrena, andrò a godere di quel bene che credo essermi meritato.
A voi Babbo e Mamma un bacio, un bacio solo che vi dica tutto il mio affetto. A Beppe a, Nina un altro. Avrei un monito: ricordatevi di vostro fratello. Sacra è la religione dei morti. Siate buoni. Il mio spirito sarà con voi sempre.
A voi lascio ogni mia sostanza. E’ poca cosa. Voglio però che sia da voi gelosamente conservata.
A Mamma, a Papà lascio… il mio affetto immenso. E’ il ricordo più stimolabile che posso loro lasciare.
Alla mia zia Eugenia il crocefisso d’argento, al mio zio Giulio la mia Madonnina d’oro. La porterà certamente. La mia divisa a Beppe, come le mie armi e le mie robe. Il portafoglio (l 100) lo lascio all’attendente.
Vi Bacio
Un bacio ardente di affetto dal vostro aff.mo Adolfo
Saluti a zia Amalia e Adele e ai parenti tutti.

Non toccarono il verde piano

non toccarono il verde piano.png

Non toccarono il verde piano e forse il libro più bello che narra il periodo della grande guerra del 1915-1918 , in maniera molto precisa ed accurata raccontata da Pino Marchi che ha riprodotto interamente un diario di guerra , i fatti sono narrati in maniera cosi impeccabile ed con precisione certosina di chi c’è stato . Il libro non e più reperibile tranne che per un colpo di fortuna in qualche sito di libreria . Narra i continui avvicendamenti di reparti combattenti per la conquista di questo monte che era divenuto l’ultimo baluardo italiano , ed era di fondamentale importanza per invadere la pianura .

 

Le tappe della Disfatta

Tappe della disfatta 620

Questo libro , e scritto da Fritz Weber Tenente di artiglieria Austriaco disclocato all’inizio della guerra sullaltipiano di Asiago , sul Forte Busa verle , da qui parte la sua storia diretta vissuta sui campi di battaglia che vanno dall’altipiano di Asiago , Hermada  , fino agli altipiani carsici e al Piave . E scritto con l’umanità di chi ha vissuto ogni giorno con tutte le problematiche di questa guerra mantenendo quell’umanità ed umiltà dell’uomo comune in una guerra inutile , leggendolo prendevi il tempo di riflettere e capire …vi sembrerà di essere li con lui nel campo di battaglia . E scritto da uno che quindi stava dall’altra parte del sbarramento , ed e anche per questo un utilissimo strumento di valutazione per chi ha letto solo libri scritti dalla parte italiana , sia gli austriaci che gli italiani hanno combattuto  con coraggio e resistenza di fronte alle gravi perdite subite da ambo le parti . Voglio ricordare che una buona parte delle vicende sono accadute nelle montagne di casa nostra invitandovi a salire per chi può su questi luoghi divenuti zone sacre . Un libro indispensabile per chi vuole capire le vicende da parte del cosidetto Nemico , ma dal mio punto di vista …nemico non era .

Itinerari della grande guerra

itinerari altopiano

Un libro molto interessante , sintetico nelle letture ma molto esaustivo in quello che sono state le grandi battaglie e una guida indispensabile per chi vuole visitare i punti salienti di questa sanguinosa e cruenta guerra del 1915-1918 l’enorme impiego di uomini che provoco moltissime perdite da una parte all’altra dello schieramento , testimone di questo lo è il sacrario di asiago , dove si trovano le salme di 54000 uomini di cui 33000 soldati ignoti senza nome , molto interessante anche la descrizione degli itinerari piu belli e praticabili da tutti in quello che è realmente l’altipiano di Asiago fatto non solo per sfoggiare in piazza per le vetrine del centro , ma custode nel tempo di una grande storia e come riporta il cippo colonna mozza posta sul monte Ortigara : PER NON DIMENTICARE.

La guerra dei nostri nonni

La guerra dei nostri nonni

 

Ho letto diversi libri di guerra , molti storici con fatti accaduti e descritti in maniera minuziosa ricca di particolari , alcuni scritti da ufficiali che erano sulle prime linee , alcuni diari scritti da chi e sopravissuto a qualche guerra ed ha potuto riabracciare i propri cari anche se la sua vita non è stata più la stessa . Ma questo libro e molto di più di un semplice diario , sono testimonianze da chi la guerra l’ha combattuta e in una visione dell’aspetto umano e personale , raccontando non solo gesta eroiche ma la profonda disperazione di chi , nella posizione di ufficiale ha dovuto mandare la propria compagnia al massacro , raccontate in prima persona con la crudezza tutte le azioni , dalle semplici  fucilazioni sul campo alla corte marziale , alla diserzione …credo che questo libro sia una ricchezza di inestimabile valore …giusto come riporta la colonna mozza situata sull’ortigara …PER NON DIMENTICARE

Itinerari sul Pasubio e nelle Valli del Leno

PAsubio Val di Leno

Ogni tanto in qualche bancarelladi libri usati , oppure  in giro a qualche festa di paese,  ci si imbatte in qualche titolo interessante come questa guida che e molto utile per conoscere le zone del Pasubio nella Vallarsa , ma sopratutto nella valle di Leno con itinerari molto belli ed interessanti . E l’ideale per chi vuole in qualche modo approfondire alcuni itinerari che vanno al di fuori della parte vicentina del Pasubio molto più  conosciuta .

L’altra guerra 1915-1918 Der andere Krieg

L'altra guerra

 

Dire che questo libro sia una raccolta fotografica e una cosa che sminuisce il suo valore , e si una raccolta di fotografie inedite da vari parti del fronte nelle nostre zone e nei nostri campi di battaglia , Monte Maggio , Monte Toraro , Monte Cimone , Melette , Campomulo , Cimon dei Laghi , Serrada , Tonezza , Borcola , Pasubio e  fortezze e cannoni . Una delle piu belle raccolte fotografiche realizzate in questi anni con foto veramente particolari grazie ad una minuzioso lavoro realizzato da Bepi Magrin e Ivan Mattioli

Alla luce del sole

Alla Luce del sole

 

Questo libro e tratto dal film di Roberto Faenza e anche se nella parte iniziale riproduce parte del copione e dei testi usati nei dialoghi del film , riporta nella seconda parte la storia di Padre Pino Puglisi assassinato dalla mafia il giorno del suo compleanno da Grigolo e Spatuzza . Con l’unica colpevolezza di rendere consapevoli i propri parocchiani davanti alla mafia , che la mafia non può prendere il posto dello stato , recuperando in un quartiere periferico di palermo con una situazione complessa di degrado e ignoranza , quelli  che sono i valori di uomini liberi , rompendo quel muro di omertà e ignoranza che facilita le cose alla criminalità organizzata .

« Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto »

(Papa Francesco ricorda Pino Puglisi il 26 maggio 2013)

Il 29 settembre viene nominato parroco a San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata attraverso i fratelli Graviano, capi-mafia legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella: qui inizia la lotta antimafia di padre Giuseppe Puglisi.
Egli non tenta di portare sulla giusta via coloro che sono già entrati nel vortice della mafia, ma cerca di non farvi entrare i bambini che vivono per strada e che considerano i mafiosi degli idoli, persone che si fanno rispettare. Egli infatti, attraverso attività e giochi, fa capire loro che si può ottenere rispetto dagli altri anche senza essere criminali, semplicemente per le proprie idee e i propri valori. Si rivolge spesso ai mafiosi durante le sue omelie, a volte anche sul sagrato della chiesa.

Don Puglisi tolse dalla strada ragazzi e bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero stati risucchiati dalla vita mafiosa, e impiegati per piccole rapine e spaccio. Il fatto che lui togliesse giovani alla mafia fu la principale causa dell’ostilità dei boss, che lo consideravano un ostacolo. Decisero così di ucciderlo, dopo una lunga serie di minacce di morte di cui don Pino non parlò mai con nessuno. Nel 1992 venne nominato direttore spirituale presso il seminario arcivescovile di Palermo. Il 29 gennaio 93 inaugurò a Brancaccio il centro Padre Nostro per la promozione umana e la evangelizzazione.