Archivio | agosto 2015

Tecniche di resistenza interiore

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Un altro bel libro del Professore Pietro Trabucchi , molto sintetico e comprensibile ma che spiega in maniera profonda un argomento molto ostico , ma di grandissima attualità entrando nella mente spiega anche come aumentare questa capacità di resistenza e di resilienza nel sopravvivere allo stress , non solo sportivo ma anche di tutti i giorni ed aiuta a sviluppare quella capacita intrinseca di tutti gli individui di non mollare mai affinando le proprie doti di resilienza .

Vedi anche dello stesso autore “Perseverare ed umano ” e ” Resisto dunque sono ”

Recensione di mia figlia Francesca

Lo sport è l’unica attività in cui mente e corpo entrano in simbiosi, annettendosi anche con l’ambiente esterno che ci permette di liberare i dubbi, le insicurezze e talvolta anche le emozioni, le gioie; è un momento in cui la mente viene liberata completamente, il cuore accelera il suo battito cardiaco e i movimenti diventano fluidi.
Nel XXI secolo questo spirito sportivo non si sta dissolvendo, ma quasi: gran parte dei giovani e degli adulti, nel tempo libero, si cimentano in attività che possono riguardare il basket, la pallavolo, la danza oppure l’atletica; mentre il gruppo restante è privo di qualsiasi motivazione poiché viene richiesto uno sforzo e una dedizione maggiore rispetto alla monotonia sedentaria.
In un libro chiamato “Tecniche di resistenza interiore” ho letto che, oltre all’assenza di motivazione, prevalgono anche altri fattori causanti questa “passivazione”, quali la tecnologia e la struttura anti meritocratica; l’autore, nel primo punto afferma che l’evoluzione dei cellulari e di Internet ha permesso agli individui di dissociarsi dalla realtà e, nel secondo passaggio, spiega che per “meritocrazia” si intende l’insieme di regole condivise con lo scopo di garantire una proporzione tra impegno espresso e risultato raggiunto.
Come conseguenze abbiamo principalmente: l’abbattimento dell’ormone della crescita, il cambiamento del metabolismo, il rallentamento del sistema immunitario e il calo della fertilità, senza contare anche la riduzione delle relazioni con soggetti al di fuori dei social network.

Per questo mi chiamo Giovanni

per questo giovanni

Questo  bellissimo libro ,  per quanto parli di cruda realtà , può essere letto da tutti e scritto con la semplicità di un ragazzino , parla in terza persona , una bella storia , giusto per capire una realtà molto pesante , per iniziare voglio riportare le parole di questa donna che hanno fatto il giro del mondo

Rosaria Costa Schifani 

È sempre la ragazza di allora, l’icona del dolore e della rabbia, la vedova di ventidue anni salita sull’altare ai funerali del marito per lanciare un appello al perdono che diventò un monito agli uomini di Cosa Nostra. «Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato… chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro, ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare… Ma loro non cambiano, loro non vogliono cambiare»

Uomini senza onore , avete perduto . Avete commesso l’errore più grande perchè , tappando cinque bocche , ne avete aperto cinquanta milioni . Rosaria Schifani

Mia figlia di 14 anni lo ha letto ed lo ha usato come tesina per gli esami di terza media , io me lo sono acquistato per poterlo leggere i nomi sono tutti veri , ma la il lavoro dell’autore e molto bello perchè descrive i fatti come ne parlasse con suo figlio , credo che sia giusto ricordare , per non dimenticare mai , nella speranza che un giorno venga fatta giustizia ma sopratutto giustizia per i giusti.

La prefazione fatta dalla sorella di Giovanni , Maria che descrive questo libro :

Credo che nessun altra parola possa esprimere meglio la mia profonda gratitudine per questo prezioso strumento di trasmissione dei valori per cui si e sacrificato Giovanni . Il mio profondo augurio e che esso continui a circolare tra i ragazzi contribuendo a formare menti critiche e coscienze vigili , che saranno la luce delle azioni di domani . Maria Falcone  primavera del 2012

“Gli uomini passano le idee restano restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulla testa di altri uomini”  GIOVANNI FALCONE 

La montagna dentro

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Fare una recensione di questo libro può per l’argomento trattato essere cosa semplice , ma non lo è ed invito tutti coloro che credono sia così semplice a leggere il libro .

Io non sono un’alpinista , non mi reputo neanche un’atleta ; sono un semplice sportivo anche abbastanza mediocre , ma sono un montanaro quello si nel carattere , nel semplice fatto che sono nato in un paese ai piedi delle piccole dolomiti , ma questo libro mi ha proprio preso ,  forse perche sebbene a livelli molto amatoriali io mi sia immedesimato nel grande atleta che è Hervè Barmasse ho visto anche alcune delle sue serate , lui si che si può definire atleta , ma prima di tutto devo dire che l’aspetto umano di Hervè sia il suo più grande punto a favore , la sua ostinazione e la sua testardaggine hanno aiutato in queste sue imprese , ma non gli hanno mai fatto perdere quei valori di umiltà che solo gli uomini nati e vissuti per gran parte in montagna sanno di possedere . Credo che tante persone alpinisti e semplici amanti della montagna possano immedesimarsi in un libro così e possano condividere molte emozioni che escono da una piccola scalata di una falesia , ad un trekking di alcuni giorni anche solo nelle nostre montagne .

Io ho avuto l’onore di conoscere Hervè , in alcune serate ed posso affermare con certezza che la sua grandezza di atleta corre sempre con la sua grandissima umiltà . quell’umiltà di chi ha fatto molti sacrifici nella vita per poter diventare quello che ora è

GRAZIE HERVE’ PER IL TUO BELLISSIMO LAVORO

Voglio chiudere questa mia recensione con una sua frase che , mai mi sembra più adeguata a descrivere questo grande atleta:

“Ciò che ancora una volta mi ha insegnato la montagna è che non è importante la parete che decidiamo di scalare, la sua altezza o le sue difficoltà, ma lo spirito con cui l’affrontiamo, le emozioni e i sentimenti che ci può regalare” Hervè Barmasse

link : http://www.hervebarmasse.com/

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