Archivio | 16 agosto 2014

Alla luce del sole

Alla Luce del sole

 

Questo libro e tratto dal film di Roberto Faenza e anche se nella parte iniziale riproduce parte del copione e dei testi usati nei dialoghi del film , riporta nella seconda parte la storia di Padre Pino Puglisi assassinato dalla mafia il giorno del suo compleanno da Grigolo e Spatuzza . Con l’unica colpevolezza di rendere consapevoli i propri parocchiani davanti alla mafia , che la mafia non può prendere il posto dello stato , recuperando in un quartiere periferico di palermo con una situazione complessa di degrado e ignoranza , quelli  che sono i valori di uomini liberi , rompendo quel muro di omertà e ignoranza che facilita le cose alla criminalità organizzata .

« Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto »

(Papa Francesco ricorda Pino Puglisi il 26 maggio 2013)

Il 29 settembre viene nominato parroco a San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata attraverso i fratelli Graviano, capi-mafia legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella: qui inizia la lotta antimafia di padre Giuseppe Puglisi.
Egli non tenta di portare sulla giusta via coloro che sono già entrati nel vortice della mafia, ma cerca di non farvi entrare i bambini che vivono per strada e che considerano i mafiosi degli idoli, persone che si fanno rispettare. Egli infatti, attraverso attività e giochi, fa capire loro che si può ottenere rispetto dagli altri anche senza essere criminali, semplicemente per le proprie idee e i propri valori. Si rivolge spesso ai mafiosi durante le sue omelie, a volte anche sul sagrato della chiesa.

Don Puglisi tolse dalla strada ragazzi e bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero stati risucchiati dalla vita mafiosa, e impiegati per piccole rapine e spaccio. Il fatto che lui togliesse giovani alla mafia fu la principale causa dell’ostilità dei boss, che lo consideravano un ostacolo. Decisero così di ucciderlo, dopo una lunga serie di minacce di morte di cui don Pino non parlò mai con nessuno. Nel 1992 venne nominato direttore spirituale presso il seminario arcivescovile di Palermo. Il 29 gennaio 93 inaugurò a Brancaccio il centro Padre Nostro per la promozione umana e la evangelizzazione.

Peppino Impastato anatomia di un depistaggio

Peppino impastato

 

Un libro molto interessante ideale per capire come funzionano le cosa in Italia , come vengono depistate le indagini da chi è al potere e dovrebbe difendere ogni singolo cittadino , non ci sarebbe altro da dire i fatti dimostrano sempre che nelle persone non esiste la bontà delle parole . Questo libro è un omaggio a chi come Mamma Felicia e tutti i compagni di Peppino hanno dimostrato che il depistaggio è stato cosi forte e assurdo che non poteva passare innoservato , e che lo stato non è dalla parte del popolo , ma dalla parte di chi muove molto denaro , sia che sia la malavita organizzata o sia qualunque persona al potere.

Un plauso lo voglio fare a tutte quelle persone oneste che popolano la Sicilia , a chi non ne vuole più sapere della mafia a chi stanco di tutto denuncia . A tutte queste persone che lottano ogni giorno per la legalità perche credono che si possa cambiare , anche a tutte le associazioni che combattono questo male che fortemente radicato e che non si riesce ad estirpare.

Io ho avuto l’onore e la possibilità di conoscere Giovanni Impastato , fratello di Peppino le sue parole le sue frasi di speranza fanno si che Peppino sia ancora tra noi “Peppino e vivo ” e ” M’aviti risuscitato me figghiu” credo che siano molto di più che frasi di circostanza .

Voglio ricordare che la giustizia e stata resa a Peppino dopo 22 anni , per fare capire quanto male funzioni la giustizia italiana