Pier Luigi Celli è il manager scrittore che racconta in questo libro, attraverso la raccolta delle 42 e-mail scambiate col personale durante l’impresa, come nasce, con grandi ambizioni, e muore, per decisioni misteriose e lontane, un’azienda gestita in modo molto sui generis.
Pierluigi Celli, dirigente d’azienda, esperto di organizzazione e direzione del personale. Ha scritto di letteratura e di lavoro, pubblicando tra l’altro: Lettere a una figlia in clausura (Marietti), Un gallo a Esculapio (Marietti), L’impresa (Sperling & Kupfer). Con questa casa editrice ha pubblicato Il manager avveduto (1994), Addio al padre (1998), Graffiti aziendali (1996) e Nascita e morte di un’impresa in 42 lettere (2003).(2003).
Archivio | 22 febbraio 2013
Sogni coraggiosi. La lotta di un medico italiano contro la sclerosi multipla
Questa è la storia di oltre 60mila italiani, di oltre tre milioni di persone nel mondo. Sono i malati di sclerosi multipla. Un nuovo malato ogni 4 ore. Sono in grande maggioranza giovani, le donne sono molto più degli uomini. Questa è la storia della speranza che adesso li accompagna e degli ostacoli sempre nuovi eretti dalle cattedrali del potere sanitario e dalla burocrazia: è il viaggio assieme a loro del professor Paolo Zamboni, chirurgo di Ferrara. Uno scienziato italiano famoso nel mondo per avere sviluppato una teoria e un metodo di cura rivoluzionari: con un catetere e un palloncino sblocca le vene del cervello che molti malati di sclerosi hanno ostruite. Non un miracolo, una terapia per una delle cause di una malattia misteriosa, progressiva, finora senza rimedi. Zamboni ha i movimenti ostacolati da un male rarissimo: come chirurgo ha continuato a lavorare con la sua equipe. Quando la moglie è stata colpita, bloccata dalla sclerosi si è buttato a studiare le strade del male misterioso e finora senza rimedi. Ha operato la moglie. Molti pazienti stanno meglio, recuperano una vita che si stava fermando. Ci sono migliaia di testimonianze in tanti paesi. Tanti medici stanno operando privatamente con il metodo Zamboni, scienziati lo studiano. Il web è impazzito di testimonianze, rabbia, attesa. Lui, Zamboni, lotta perché il suo metodo sia riconosciuto dalla sanità pubblica, e perché la ricerca continui ad avanzare lungo la linea in cui crede. Questa è la storia di tre avventure concentriche…
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Spingendo la notte più in là
Quando due colpi di pistola uccisero, nel maggio 1972, il commissario Calabresi, vennero profondamente mutati gli eventi pubblici ma anche e soprattutto quelli privati di una donna, che si ritrovò sola a crescere tre figli piccoli, e di quei tre bambini, orfani di un padre che non hanno fatto in tempo a conoscere. Un evento devastante, una voragine in cui si può sprofondare per sempre. O da cui invece si può ripartire raccogliendo le poche cose che restano, ricostruendo la propria memoria e la propria identità, ritrovando la voglia di vivere. Spingendo la notte più in là. È la storia che ci racconta in questo libro, già grande bestseller, il figlio del commissario Calabresi: la storia di una famiglia italiana ferita dal terrorismo. Una storia fatta di profondo dolore, ma anche di inattesa e spensierata allegria, in cui la voglia di vivere e l’amore per gli altri sono spesso riusciti a vincere l’odio e le divisioni che ancora oggi colpiscono il nostro paese. Una vicenda privata che appartiene a tutti noi.
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Il mio credo, il mio pensiero.
L’ideologia pacifista, la strenua, indefessa fiducia nella necessità della non violenza, la difesa dei diritti e della libertà del singolo e dei popoli, l’uguaglianza delle genti, la sacralità del lavoro e della famiglia rappresentano per Gandhi non tanto un messaggio nuovo e rivoluzionario da propagandare al mondo intero, quanto dei valori costitutivi e inalienabili dell’uomo che fanno parte della sua intima natura e come tali vanno sostenuti. Di qui la purezza, la linearità, la sincerità del pensiero di Gandhi, che abbraccia ogni aspetto del vivere singolo e collettivo ed emerge in queste pagine in tutta la sua limpida onestà morale e con tutta la forza e il coraggio che solo la fede più profonda nella propria verità riesce a generare.